Gli avanzi al ristorante? Si portano a casa!
- da Micol Canton
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La legge contro lo spreco alimentare, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo (leggi qui), ha dato un bell' impulso all’aumento di persone che portano a casa quanto non consumato presso i ristoranti e le mense scolastiche.
L’articolo 9 comma 4 della suddetta legge 166/2016 recita:
Per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione, concorrendo altresì al raggiungimento degli obiettivi del Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti, le regioni possono stipulare accordi o protocolli d'intesa per promuovere comportamenti responsabili e pratiche virtuose volti a ridurre lo spreco di cibo e per dotare gli operatori della ristorazione di contenitori riutilizzabili, realizzati in materiale riciclabile, idonei a consentire ai clienti l'asporto dei propri avanzi di cibo. Tali iniziative possono essere promosse nel sito internet dei comuni interessati.
Finalmente il senso di vergogna di chiedere "posso portare via gli avanzi?" comincia a diminuire. Moltissimi ristoranti e mense scolastiche si sono forniti di contenitori utili per portare il cibo a casa.
Inizialmente questi contenitori venivano chiamati Doggy Bag, mutuando il termine dal mondo anglosassone (dal termine dog, cane). Da quando però gli avanzi si richiedono per essere consumati dalle persone e non solo dai nostri amici a quattro zampe si è reso necessario anche dare un nome diverso ai contenitori per avanzi.
Nelle mense scolastiche di Como il sacchetto salva cibo, lavabile, riutilizzabile e riciclabile, si chiama “Portami a casa con te”. E’ una iniziativa rivolta alle scuole primarie e, oltre alla distribuzione dei sacchetti, sono previsti laboratori e incontri per sensibilizzare gli alunni contro lo spreco alimentare. A Milano un progetto simile era già partito nel 2014 con i sacchetti salva merenda della campagna “Io non spreco” per tutte le scuole primarie che ne hanno fatto richiesta.
Per quanto riguarda le sagre paesane quest’anno diverse parrocchie della diocesi di Venezia e dintorni hanno promosso la campagna “Buono oggi e anche domani”: il cibo avanzato è stato portato a casa grazie alle family bag messe a disposizione dalle Acli e finanziato con le risorse del 5 per mille.
Nel 2018 Fipe – Federazione Italiana Pubblici esercizi e Comieco – Consorzio Nazionale per il recupero di carta e cartone, hanno organizzato un concorso per cercare un sinonimo italiano alla doggy bag. I primi tre classificati sono stati:
PRIMO CLASSIFICATO
Duke’s Bar&Restaurant - Roma
di Lorenzo Farina
Nome proposto: “Rimpiattino”
SECONDO CLASSIFICATO
Bar della Stazione - Siracusa
di Vincenza Privitera
Nome proposto: “SalvaVitto”
TERZO CLASSIFICATO
NeroinB – Coffee House - Trieste
di Claudio Jachin
Nome proposto: “Rimando”.
“Rimpiattino è a nostro parere una scelta che sintetizza perfettamente o spirito di questa iniziativa e l'impegno messo in campo dal mondo della ristorazione contro lo spreco alimentare. Non un vero e proprio neologismo ma un concetto che riporta alla cultura, tutta italiana, del "rimpiattare", ovvero del saper rielaborare gli avanzi del giorno precedente perché il cibo non si spreca non solo per ragioni economiche ma per rispetto alla fatica ed al lavoro necessari per portarlo in tavola.”
Presidente di Fipe Lino Enrico Stoppani.
Anche all’estero stanno cercando un termine che sostituisca “Doggy bag”. In Francia è stata lanciata una campagna per promuove la ”Gourmet Bag” per nobilitarla e trasformare un gesto che provoca vergogna in un gesto di cui essere fieri.
Mentre in alcuni paesi europei il recupero del cibo non consumato è prassi consolidata, in altri, come il nostro c’è ancora lavoro da fare per eliminare qualsiasi senso di vergogna nel chiedere di portare a casa gli avanzi di cibo e vino dopo un buon pasto. In ogni caso non importa come chiederli, l’importante è farlo perché la lotta contro lo spreco alimentare è responsabilità di tutti.
Conosci altre iniziative simili? Tu quale nome preferisci?
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