Il festival di Sanremo
- da Membro della Comunità GeDi
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Anche quest'anno ritorna il Festival della canzone italiana e io non vedo l'ora.
Mi piace ascoltare le nuove canzoni proposte, vedere i giovani cantanti alla ribalta e pure chiacchierare di qualche polemica sul festival.
In fondo il Festival di Sanremo è sempre stato non solo una gara tra le canzoni ma anche un evento di costume.
La prima edizione risale al 1951 ed era un vero e proprio concorso dedicato alle canzoni tanto che gli interpreti erano gli stessi per diverse canzoni. In questa prima edizione, presentata da Nunzio Filogamo, infatti i venti brani in gara erano cantati solo da tre interpreti: Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano.
L'anno successivo Nilla Pizza si è aggiudicata il primo, il secondo e anche il terzo posto! La seconda canzone classificata è stata “Papaveri e papere” e ricordo le polemiche per il fatto che dietro l'apparente leggerezza della canzone si diceva si nascondesse una satira verso i potenti “papaveri alti alti”, mentre le papere erano coloro che subivano il potere.
L'Italia dei primi festival era un paese ancora traumatizzato dalla guerra, in cui si parlava moltissimo il dialetto e la musica si ascoltava alla radio.
Il festival cercava nuovi brani per la musica italiana e infatti le canzoni di Sanremo divennero la colonna sonora del boom economico degli anni successivi.
Dal 1955 è stato trasmesso anche in televisione ma io l'ho visto solo qualche anno più tardi alla tv del bar del paese, quando sono potuta andarci con il fidanzato. Lì tra una spuma e un caffè seguivamo il festival con i miei compaesani, cantando e commentando insieme.
Quanti ricordi...
Un'edizione molto particolare è stata quella del 1958. Quel festival è stato vinto da Domenico Modugno con “Nel blu dipinto di blu”, con che enfasi cantava! Sapeva tenerti sulle spine in attesa di sentire la fine della frase, facendo crescere il desiderio di arrivare alla fine della storia.
Dell'edizione successiva ricordo lo scandalo per la sensuale interpretazione di “Tua” di Jula de Palma che cantava “fra le braccia tua.. solamente tua... sulla bocca tua...”. Il disco venne censurato e scattò il divieto di radiotrasmetterlo!
Quanto si chiaccherava anche della rivalità tra Nilla Pizzi e Carla Boni o tra Gino Latilla e Natalino Otto!
Nel 1960 il Festival è stato vinto da “Romantica” cantata da Tony Dallara e Renato Rascel: le canzoni venivano presentate in due interpretazioni. Mi piaceva “l'urlatore” Dallara con quella voce potente.
Poi l'anno successivo arrivò Adriano Celentano un altro urlatore che ebbe perfino il coraggio di voltare le spalle al pubblico cantando “Vettriquattromila baci”.
Anche Bobby Solo con “Una lacrima sul viso” nel 1964 fece parlare parecchio: non solo era truccato ma cantò in playback per una finta laringite.
Del Festival del 1968 mi è rimasto un bellissimo ricordo di “Casa bianca” cantata da Marisa Sannia ma il festival fu segnato dalla tragica morte di Luigi Tenco che era in gara con “Ciao amore ciao”. Chissà se è vero che il testo originale era completamente diverso e la canzone in verità era un canzone contro la guerra.
L'altra morte che ha segnato il Festival è stata quella di Claudio Villa: nel 1987 Pippo Baudo ha dato in diretta televisiva l'annuncio della morte del “reuccio” commuovendo tutto il pubblico.
Da sposata ho continuato a seguire il festival, insieme alle cognate e poi ai miei figli. Ormai è arrivato il tempo di vederlo con i miei nipoti.
Sono curiosa di questa nuova edizione, la numero 68, che andrà in onda dal sei all'otto febbraio su Rai Uno con la direzione artistica di Claudio Baglioni che sarà anche presentatore insieme a Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino.
Se magari non riuscirò a vedere tutto in diretta posso sempre vedere quello che mi sono persa su RaiPlay che permette di guardare i programmi Rai già andati in onda. Molto comodo!
Quale canzone o cantante di Sanremo ti è rimasto nel cuore? Hai qualche curiosità sul Festival da raccontare?
Mi piace ascoltare le nuove canzoni proposte, vedere i giovani cantanti alla ribalta e pure chiacchierare di qualche polemica sul festival.
In fondo il Festival di Sanremo è sempre stato non solo una gara tra le canzoni ma anche un evento di costume.
La prima edizione risale al 1951 ed era un vero e proprio concorso dedicato alle canzoni tanto che gli interpreti erano gli stessi per diverse canzoni. In questa prima edizione, presentata da Nunzio Filogamo, infatti i venti brani in gara erano cantati solo da tre interpreti: Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano.
L'anno successivo Nilla Pizza si è aggiudicata il primo, il secondo e anche il terzo posto! La seconda canzone classificata è stata “Papaveri e papere” e ricordo le polemiche per il fatto che dietro l'apparente leggerezza della canzone si diceva si nascondesse una satira verso i potenti “papaveri alti alti”, mentre le papere erano coloro che subivano il potere.
L'Italia dei primi festival era un paese ancora traumatizzato dalla guerra, in cui si parlava moltissimo il dialetto e la musica si ascoltava alla radio.
Il festival cercava nuovi brani per la musica italiana e infatti le canzoni di Sanremo divennero la colonna sonora del boom economico degli anni successivi.
Dal 1955 è stato trasmesso anche in televisione ma io l'ho visto solo qualche anno più tardi alla tv del bar del paese, quando sono potuta andarci con il fidanzato. Lì tra una spuma e un caffè seguivamo il festival con i miei compaesani, cantando e commentando insieme.
Quanti ricordi...
Un'edizione molto particolare è stata quella del 1958. Quel festival è stato vinto da Domenico Modugno con “Nel blu dipinto di blu”, con che enfasi cantava! Sapeva tenerti sulle spine in attesa di sentire la fine della frase, facendo crescere il desiderio di arrivare alla fine della storia.
Dell'edizione successiva ricordo lo scandalo per la sensuale interpretazione di “Tua” di Jula de Palma che cantava “fra le braccia tua.. solamente tua... sulla bocca tua...”. Il disco venne censurato e scattò il divieto di radiotrasmetterlo!
Quanto si chiaccherava anche della rivalità tra Nilla Pizzi e Carla Boni o tra Gino Latilla e Natalino Otto!
Nel 1960 il Festival è stato vinto da “Romantica” cantata da Tony Dallara e Renato Rascel: le canzoni venivano presentate in due interpretazioni. Mi piaceva “l'urlatore” Dallara con quella voce potente.
Poi l'anno successivo arrivò Adriano Celentano un altro urlatore che ebbe perfino il coraggio di voltare le spalle al pubblico cantando “Vettriquattromila baci”.
Anche Bobby Solo con “Una lacrima sul viso” nel 1964 fece parlare parecchio: non solo era truccato ma cantò in playback per una finta laringite.
Del Festival del 1968 mi è rimasto un bellissimo ricordo di “Casa bianca” cantata da Marisa Sannia ma il festival fu segnato dalla tragica morte di Luigi Tenco che era in gara con “Ciao amore ciao”. Chissà se è vero che il testo originale era completamente diverso e la canzone in verità era un canzone contro la guerra.
L'altra morte che ha segnato il Festival è stata quella di Claudio Villa: nel 1987 Pippo Baudo ha dato in diretta televisiva l'annuncio della morte del “reuccio” commuovendo tutto il pubblico.
Da sposata ho continuato a seguire il festival, insieme alle cognate e poi ai miei figli. Ormai è arrivato il tempo di vederlo con i miei nipoti.
Sono curiosa di questa nuova edizione, la numero 68, che andrà in onda dal sei all'otto febbraio su Rai Uno con la direzione artistica di Claudio Baglioni che sarà anche presentatore insieme a Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino.
Se magari non riuscirò a vedere tutto in diretta posso sempre vedere quello che mi sono persa su RaiPlay che permette di guardare i programmi Rai già andati in onda. Molto comodo!
Quale canzone o cantante di Sanremo ti è rimasto nel cuore? Hai qualche curiosità sul Festival da raccontare?
Commenti (1)
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Io preferivo come era una volta. Mi piaceva sentire le stesse canzoni cantate in due modi diversi. Comunque anche io ho dei bellissimi ricordi legati al festival visto in televisione. Io sono stata fortunata, mio padre era affascinato dalle cose moderne e nel mio paese siamo stati fra i primi ad avere la televisione. Ricordo i vicini che venivano a guardarla portando la sedia da casa.
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