Gli Ambasciatori del Gusto
- da Micol Canton
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“L'eccellenza fa la forza”. La pensano così i 90 italiani della ristorazione che si sono alleati nell'associazione senza scopo di lucro “Ambasciatori del Gusto” per promuovere il patrimonio culturale della cucina italiana nel nostro paese e nel mondo.
Il progetto, nato con l'esperienza di Expo, è stato presentato ufficialmente il 12 ottobre 2016 nella sede del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali alla presenza del Ministro Maurizio Martina.
"Expo Milano 2015 ci ha richiamato a un'ambiziosa missione"
ha dichiarato la presidente Bowerman
"divulgare in Italia e nel mondo l'identità, la storia e la sensibilità del nostro Paese attraverso la nostra passione, il nostro lavoro che è fatto di tradizione, eccellenza, indissolubile legame col territorio ma anche di ricerca, innovazione, cultura del 'no sprechi'. In sinergia con le istituzioni vogliamo raccontare il patrimonio dell'enogastronomia italiana e la nostra idea di gusto per contribuire allo sviluppo del Paese e valorizzare il nostro saper coltivare la bellezza. Siamo uniti, forti, e questo è solo l'inizio di un buon lavoro".
Alla presentazione si è parlato di cibo in modo articolato e il tema principale è stato il legame stretto con la terra, intesa non solo come tradizione, ma come luogo dell'agroalimentare, dove costruire un sistema che valorizzi i produttori e che restituisca la dignità del lavoro.
Sviluppare realtà artigianali per ridare respiro alle attività locali, alle produzioni che non cercano i grandi numeri ma si concentrano su una misura più umana e controllabile.
Secondo Corrado Assenza da sempre "i cuochi, o i pasticceri o i pizzaioli, hanno la fortuna di poter guardare negli occhi i clienti, essere l'elemento di congiunzione tra chi produce e chi consuma. Questo è un onore, ma sento anche l'onere".
Valorizzare il prodotto locale e con esso il produttore e anche la zona di produzione come continua a fare Franco Pepe in una zona difficile, dove fino a poco tempo fa non girava l'agricoltura e non girava il commercio.
Una zona, quella di Caiazzo nell'alto Casertano (più di 15mila persone arrivate a mangiare da Pepe a fronte di 4500 abitanti), che viveva una situazione di stallo. "Oggi sono attive parecchie botteghe artigiane che prima erano chiuse" dice Pepe "e i prodotti che cercavo solo io ora sono in vendita, le persone li conoscono, li apprezzano e li comprano".
La nascita di Ambasciatori del Gusto è stata appoggiata da Slow Food e Identità Golose che hanno sempre sostenuto il cibo italiano.
Fanno parte dell'associazione cuochi di spicco come Massimo Bottura, Carlo Cracco, Cristina Bowerman, Davide Oldani, Moreno Cedroni e nomi illustri che hanno fatto la storia della cucina italiana come Gualtiero Marchesi, Giorgio Pinchiorri, Alfonso Iaccarino e Paolo Marchi, ideatore della manifestazione milanese 'Identità golose' e vicepresidente dell'associazione, insieme a molti altri colleghi tra cuochi, ristoratori, pizzaioli, sommelier, pasticcieri, gelatieri, dalla Valle d'Aosta alla Sicilia.
La logica dell'associazione è inclusiva e quindi chiunque lavori nella ristorazione può fare richiesta di farne parte a patto di venire presentato da un socio che ne attesti le qualità morali.
Gli obiettivi dell'associazione sono molteplici.
Ambasciatori del Gusto si propone di fare pressione a livello legislativo per migliorare e rendere florida la ristorazione italiana.
Il nostro cibo soffre la grave problematica dell'”Italian Sounding”, ovvero l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano l’Italia per promozionare e commercializzare prodotti enogastronomici non italiani e per combattere questo fenomeno Ambasciatori del Gusto è supportata anche dal Ministero degli Affari Esteri che ha aperto ambasciate, istituti di cultura e consolati ai cuochi come nella “Settimana della cucina italiana di qualità nel mondo” che dal 21 al 27 novembre 2016 ha coinvolto 105 paesi con più di 1300 iniziative per promuovere il cibo italiano in tutto il mondo.
Il presidente dell'associazione Cristina Bowerman ha spiegato che uno degli obiettivi principali è quello di "trasmettere il rispetto per il cibo evitando gli sprechi e attraverso la sostenibilità ambientale".
Carlo Petrini fondatore di Slow Food e presidente onorario di Ambasciatori del Gusto ritiene si tratti di una iniziativa "d'importanza strategica per il nostro paese e per la nostra agricoltura affinché si possa tornare ad un'economia locale in grado di mettere in stretta connessione la produzione con la ristorazione".
"Noi ambasciatori dobbiamo dare visibilità e dignità e, possibilmente un futuro migliore alla filiera" ha detto Corrado Assenza (pasticciere) mettendo l'accento sul valore delle materie prime.
L'associazione vuole avere un ruolo attivo nella promozione della cultura del cibo nelle scuole e nelle strutture sanitarie, vuole creare occasioni di confronto e di scambio su temi sociali e importanti per il settore, coinvolgendo soggetti nazionali, europei e internazionali per la costruzione di un messaggio coordinato a sostegno della qualità e del benessere generale.
"Parlando di Ambasciatori del Gusto pensiamo al lavoro di donne e uomini che vivono non solo nelle cucine e nei ristoranti ma viaggiano apprendono e restituiscono l'esperienza vissuta attraverso l'interpretazione" ha concluso Cristina Bowerman.
Dobbiamo essere orgogliosi della nostra cucina che è cultura e agricoltura, che è legata al gusto, alla bellezza, alla sensibilità, alla storia ma anche alla ricerca, all'innovazione, all'educazione alla sostenibilità e alla salute.
Cosa ne pensate della nascita di questa associazione?
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